File:Artgate Fondazione Cariplo - Ferrari Arturo, Cortile quattrocentesco a Castiglioine Olona o Cortile antico.jpg
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Dettagli
Arturo Ferrari: Italiano: Cortile quattrocentesco a Castiglione Olona; Cortile anticoEnglish: Fifteenth-Century Courtyard in Castiglione Olona; Ancient courtyard ( ) | |||||||||||||||||
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Artista |
artist QS:P170,Q3624543 |
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Titolo |
Italiano: Cortile quattrocentesco a Castiglione Olona; Cortile antico English: Fifteenth-Century Courtyard in Castiglione Olona; Ancient courtyard |
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Tipo di oggetto |
dipinto object_type QS:P31,Q3305213 |
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Descrizione |
Con una lettera datata 30 marzo 1937 Edoardo Alfieri, sottosegretario al Ministero per la Stampa e la Propaganda, invita il marchese Giuseppe De Capitani d’Arzago, Presidente della Cassa di Risparmio, ad acquistare il dipinto Cortile Antico di Arturo Ferrari, ancora presso la vedova dell’artista, Teresa Ponti. La richiesta nasce sia dal riconoscimento dei meriti artistici dell’opera, rappresentativa nel percorso del pittore scomparso nel 1932, sia dalla difficile condizione finanziaria nella quale si trovava la famiglia. Si avvia così l’estenuante trattativa tra l’ente e la vedova Ferrari, conclusasi nel luglio dello stesso anno con la vendita della grande tela per la considerevole cifra di 25.000 Lire, a fronte di una stima iniziale della Cassa di Risparmio di 16.000 Lire. Una vicenda eccezionale nella politica dell’istituzione che in quegli anni effettuava acquisti quasi esclusivamente presso le principali esposizioni, intensificando le attività finalizzate a scopi benefici e assistenziali. La presenza del dipinto all’importante mostra Commemorativa del Cinquantenario della Società Permanente nel 1934, giustificava parzialmente le richieste economiche della vedova dell’artista che si attestavano, in principio, attorno all’esorbitante somma di 40.000 Lire. Una stima altissima che teneva conto anche di un singolare episodio menzionato nelle carte dell’archivio storico e poi dettagliatamente descritto a molti anni di distanza da Luigi Medici nel suo saggio in prosa, Incontri di Anime, del 1957. Lo scrittore dialettale milanese, infatti, rammenta “l’intensa gioia” di Arturo Ferrari nel riacquistare “a caro prezzo” un proprio dipinto, ceduto molti anni prima, destinandolo al suo studio: nel testo non è indicato né il nome del primo proprietario, né il titolo dell’opera che, tuttavia, può ragionevolmente essere identificata con quella attualmente in Collezione. La vicenda potrebbe contribuire a spiegare anche la presenza dell’importante ritocco consistente nell’occultamento del soldato-trombettiere in primo piano, rimosso in occasione di un recente restauro. Ferrari, infatti, dopo aver riacquistato il quadro potrebbe avervi lavorato nuovamente eliminando egli stesso la figura per conferire maggiore profondità prospettica alla scena, come mostra la fotografia dell’opera precedente al restauro riprodotta nella monografia dell’artista del 1980. Il dipinto, datato 1895, ritrae un soggetto caratteristico della produzione più nota e popolare dell’artista: uno scorcio dell’antico cortile medievale del palazzo Branda Castiglioni a Castiglione Olona, [1], antico borgo nelle immediate vicinanze di Varese edificato a partire dalla metà del Quattrocento per volontà del cardinale Branda Castiglioni, celebre umanista e mecenate delle arti figurative. Con un’altra opera ispirata a questo luogo, Castello antico (denominato anche Altri tempi), il pittore riporta uno strepitoso successo nel 1897 ottenendo il premio popolare istituito dal Comune di Milano in occasione della III Esposizione Triennale di Brera. Il dipinto, attualmente disperso, è noto grazie alla riproduzione pubblicata sul giornale “Il Secolo” ed è forse identificabile con Porta di un castello, premiata con la medaglia d’argento all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. Per tutto il corso degli anni Novanta Ferrari si dedica ripetutamente allo stesso soggetto realizzandone numerose varianti, tra le quali Il Cortile del Palazzo Branda Castiglioni a Castiglione Olona (1899) che riproduce esattamente una porzione del dipinto in Collezione e Porta del Palazzo già Branda Castiglioni a Castiglione Olona, fino al 1895 di proprietà di Francesco Ponti, forse identificabile con lo studio preparatorio per l’opera premiata a Milano e a Parigi, dalla quale differisce soltanto per l’inserimento della sentinella in uniforme settecentesca accanto all’arco d’ingresso (entrambe presso la Milano, Galleria d’arte Moderna [2]). Nella creazione di questo vastissimo repertorio, Ferrari raccoglie suggestioni dalla cultura accademica di impronta storicista e dalle opere di ispirazione neosettecentesca e di matrice naturalista di Mosè Bianchi, Pompeo Mariani, Eleuterio Pagliano, ma risolve i suoi soggetti in formule semplificate, e dunque apprezzate anche da un pubblico più vasto. L’inserimento di personaggi in abiti antichi all’interno di ambientazioni rigorosamente studiate dal vero si riscontra anche nei primi suggestivi interni monumentali, come L’Atrio della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano (Piacenza, Ricci Oddi) [3], e nelle ampie e spaziate vedute cittadine, come Il Naviglio di Viarenna (1894) (collezione privata), divenendo un tratto distintivo della produzione artistica di Ferrari. Sfruttando soprattutto il gusto per il travestimento e il descrittivismo proprio della pittura di genere, l’artista realizza nostalgiche rievocazioni storiche di molti luoghi caratteristici, ancora ben riconoscibili ma prossimi a scomparire, garantendosi il duraturo consenso del grande pubblico. |
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Data |
1895 date QS:P571,+1895-00-00T00:00:00Z/9 |
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Tecnica/materiale |
olio su tela medium QS:P186,Q296955;P186,Q12321255,P518,Q861259 |
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Dimensioni |
altezza: 145,5 cm; larghezza: 220,5 cm dimensions QS:P2048,145.5U174728 dimensions QS:P2049,220.5U174728 |
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Numero d'inventario |
AH00042AFC |
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Iscrizioni |
Firma in basso a destra: Ferrari Arturo / 1895
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Note | Elena Lissoni, Artgate Fondazione Cariplo | ||||||||||||||||
Riferimenti |
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Fonte/Fotografo | Artgate Fondazione Cariplo | ||||||||||||||||
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