Come attesta l’iscrizione autografa sul retro, il dipinto è stato acquistato dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde presso il pittore nell’ottobre del 1951.

Il soggetto è affrontato dall’artista a partire dagli anni Trenta con Neve a Milano o Neve alla periferia a Milano, eseguito nell’inverno tra il 1932 e il 1933 (collezione privata), e con Paesaggio di neve (Milano, Galleria d’Arte Moderna). Lo stesso tema è poi ripreso in un significativo nucleo di opere circoscritto alla seconda metà degli anni Quaranta tra le quali Giardini Treccani o Giardino sotto la neve a Milano del 1945 (Collezione Lidia De Grada Treccani, Milano) e Neve a Milano del 1948 (Milano, collezione privata).

Con il suo trasferimento nel capoluogo lombardo nel 1929 De Grada si dedica all’esecuzione di paesaggi briantei e vedute della periferia cittadina, sulla suggestione delle coeve ricerche del gruppo di Novecento Italiano, con il quale espone regolarmente in occasione delle principali rassegne italiane e straniere promosse dal Comitato direttivo. I paesaggi invernali degli anni Quaranta attestano una rinnovata ricerca espressiva dell’artista, caratterizzata dall’adozione di un’inedita libertà nel gesto pittorico e da una sobria gamma cromatica giocata sul contrasto tra poche tonalità di marroni, neri e grigi e l’intensa luminosità dei banchi. Il dipinto in Collezione - forse uno scorcio milanese nei pressi di via Omboni, sede dello studio dell’artista - si inserisce pienamente all’interno di questa produzione matura sia per la condotta pittorica, sia per l’atmosfera rarefatta del paesaggio.