Disturbi mentali/Disturbi dello spettro schizofrenico/Diagnosi e sottotipologia clinica

Indice del libro

Secondo l’attuale DSM IV:

CRITERI DIAGNOSTICI modifica
  1. presenza di almeno 2 tra questi sintomi caratteristici per almeno 1 mese: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico, appiattimento affettivo, alogia o abulia (inerzia, mancanza di volontà)
  2. che devono causare una disfunzione occupazionale-sociale
  3. la durata deve essere di almeno 6 mesi
  4. escludendo che possano essere conseguenza di altra patologia
  5. o di abuso di sostanze tossiche o stupefacenti.
  • Il peggioramento dalla fase prodromica a quella residua deve avere una durata di almeno 6 mesi.
  • La diagnostica differenziale è particolarmente difficile con il dist. schizo-affettivo, il dist affettivo con aspetti psicotici, il dist paranoie, i dist della personalità borderline, schizoide, schizotipico… senza considerare che allucinogeni e altri stupefacenti possono indurre disturbi con sintomi analoghi.
SOTTOTIPOLOGIA CLINICA modifica
  1. tipo paranoie dove l’aspetto predominante è rappresentato dalle allucinazioni e da un delirio persecutorio ben strutturato
  2. tipo disorganizzato (ebefrenico) a insorgenza precoce, dove predomina la puerilità e i deliri non sono né organizzati, né elaborati (ha la peggior prognosi)
  3. tipo catatonico caratterizzato dai disturbi motori e dall’alternanza di fasi di stupore e fasi di eccitamento
  4. tipo indifferenziato (semplice) caratterizzato da uno sviluppo insidioso di comportamenti bizzarri, riduzione delle relazioni sociali e lavorativi.



EZIOLOGIA modifica

Le ipotesi eziologiche possono essere distinte in genetiche, psicologiche, neurobiologiche e fisiopatologiche.

ipotesi genetiche modifica

ci sono indubbiamente dei fattori ereditari: il 46 % dei figli di genitori ambedue schizofrenici e il 17 % quando uno solo dei genitori è affetto o si ammali di schizofrenia. Il cromosoma 5 è il più incriminato, anche se però si propende per una modalità multifattoriale.

Ipotesi psicologiche modifica

è frequente anche se non costante la presenza di situazioni familiari e di adattamento sociale alterato. Si è visto che nella famiglia degli schizofrenici modi distorti di comunicare le emozioni possono influenzare il decorso con aggravamento repentino dei sintomi e delle ricadute. Ipotesi neurobiologiche: molti dati vanno a favore della presenza di precoci alterazioni del SNC: complicazioni e traumi nel periodo che precede e segue immediatamente la nascita (perinatale) sono più frequenti negli schizofrenici, con il risultato di subdoli danni cerebrali che si evidenzierebbero in fasi di sviluppo successive. Ipotesi fisiopatologica: che è per adesso quella più accreditata, sostiene una iperattività del sistema dopaminergico come disfunzione primaria nella schizofrenia.

Riguardo alla guarigione una tradizionale definizione considera il recupero della capacità di mantenere una certa occupazione e di vivere decentemente nella società come “guarigione sociale”.