Confessione di fede di Westminster/cfw22/cfw22-4

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22:4 Il giuramento deve essere prestato nel senso naturale e più evidente delle parole, senza equivoci o riserve mentali (451). Esso non può obbligare a peccare ma, in ogni cosa non peccaminosa, una volta prestato, esso dev'essere adempiuto, anche a proprio danno (452); né esso può essere violato con il pretesto di essere stato prestato ad eretici o infedeli (453).

Testo originale modifica

Inglese Latino
V. An oath is to be taken in the plain and common sense of the words, without equivocation or mental reservation. It can not oblige to sin; but in any thing not sinful, being taken, it binds to performance, although to a man's own hurt: nor is it to be violated, although made to heretics or infidels. V. Juramentum præstandum est sensu verborum vulgari quidem ac manifesto, sine æquivocatione aut reservatione mentali quaviscunque. Ad peccandum quenquam obligare nequit, verum in re qualibet cui abest peccatum, qui semel illud præstitit, adimplere tenetur, vel etiam cum damno suo; neque sane licet, quamvis hæreticis datum aut infidelibus, violare.

Testo in corsivo== Riferimenti biblici ==

  • (451) "se giuri per il SIGNORE che vive, con verità, con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in lui e in lui si glorieranno" (Geremia 4:2); "L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare" (Salmo 24:4).
  • (452) "Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo ... Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d'Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me! Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani. Poiché certo, come è vero che vive il SIGNORE, il Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo»" (1 Samuele 25:22,32-34); "Agli occhi suoi è spregevole il malvagio, ma egli onora quelli che temono il SIGNORE. Se anche ha giurato a suo danno, non cambia" (Salmo 15:4).
  • (453) "Com'è vero che io vivo, dice il Signore, DIO, nel paese di quel re che l'aveva fatto re, e verso il quale non ha rispettato il giuramento, né osservato il patto, vicino a lui, in mezzo a Babilonia, egli morirà ... Perciò così parla il Signore, DIO: "Com'è vero che io vivo, il mio giuramento che egli ha violato, il mio patto che egli ha infranto, io glieli farò ricadere sul capo" (Ezechiele 17:16‑19); "Ma i figli d'Israele non li uccisero, a causa del giuramento che i capi della comunità avevano fatto loro nel nome del SIGNORE, Dio d'Israele. Però tutta la comunità mormorò contro i capi. E tutti i capi dissero all'intera comunità: «Noi abbiamo giurato loro nel nome del SIGNORE, Dio d'Israele; perciò non li possiamo toccare" (Giosuè 9:18-19); "Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni continui. Davide cercò il volto del SIGNORE, e il SIGNORE gli disse: «C'è un debito di sangue che pende su Saul e sulla sua casa, perché egli fece perire i Gabaoniti»" (2 Samuele 21:1).

Commento modifica

Il giuramento deve essere prestato nel senso naturale e più evidente delle parole], senza equivoci [senza alcuna ambiguità] o riserve mentali . Esso non può obbligare a peccare ma, in ogni cosa non peccaminosa, una volta prestato, esso dev'essere adempiuto, anche a proprio danno; né esso può essere violato con il pretesto di essere stato prestato ad eretici o infedeli.