Confessione di fede di Westminster/cfw19/cfw19-6

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19:6 Benché i veri credenti non siano più sotto la Legge [intesa] come un Patto basato sulle opere, per esserne giustificati oppure condannati (374), essa, tuttavia, è molto utile sia a loro quanto agli altri; essa infatti, come regola di vita, insegna la volontà di Dio e quale sia il loro dovere, li istruisce [a suo riguardo] e li obbliga a conformarvi il loro comportamento (375). Essa, inoltre, rende loro manifesta la grave ed empia [peccaminosa] contaminazione della loro natura, cuore e vita (376), in modo che, esaminando sé stessi suo tramite, possano giungere ad un ulteriore convincimento [di essere dei peccatori] e ad una maggiore umiltà ed odio verso il peccato (377), come pure ad acquisire una più chiara visione di quanto sia loro necessario Cristo e la perfezione della Sua ubbidienza (378). Proibendo il peccato, [la Legge] è ugualmente utile a coloro che sono stati rigenerati per tenere a freno la loro natura corrotta (379); le sue minacce, poi, servono a mostrare loro ciò che meriterebbero anche i loro peccati e quali afflizioni possono aspettarsi da essi in questa vita, per quanto siano stati liberati dalla maledizione che la Legge minaccia (380). Allo stesso modo, le sue promesse mostrano loro quanto Dio approvi l'ubbidienza e quali benedizioni essi possono attendersi dalla sua osservanza (381), benché la Legge, in quanto Patto d'opere, non ne dia diritto alcuno (382). Così il fatto che un uomo faccia il bene e si astenga dal male, in quanto la Legge incoraggia il primo ed è un deterrente del secondo, non vuol dire [non è prova, argomento] che egli si trovi sotto la Legge e non sotto la Grazia (383).

Testo originale

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Inglese Latino
VI. Although true believers be not under the law as a covenant of works, to be thereby justified or condemned; yet is it of great use to them, as well as to others; in that, as a rule of life, informing them of the will of God and their duty, it directs and binds them to walk accordingly; discovering also the sinful pollutions of their nature, hearts, and lives; so as, examining themselves thereby, they may come to further conviction of, humiliation for, and hatred against sin; together with a clearer sight of the need they have of Christ, and the perfection of his obedience. It is likewise of use to the regenerate, to restrain their corruptions, in that it forbids sin; and the threatenings of it serve to show what even their sins deserve, and what afflictions in this life they may expect for them, although freed from the curse thereof threatened in the law. The promises of it, in like manner, show them God's approbation of obedience, and what blessings they may expect upon the performance thereof; although not as due to them by the law as a covenant of works: so as a man's doing good, and refraining from evil, because the law encourageth to the one, and deterreth from the other, is no evidence of his being under the law, and not under grace VI. Quamvis vere fideles non sint sub lege tanquam sub operum fœdere, unde aut justificari possint aut condemnari: est tamen ea illis non minus quam aliis vehementer utilis, ut quæ quum sit vitæ norma, illos voluntatem divinam suumque officium edocendo dirigit simul et obligat ad consentanee ambulandum; ipsisque patere facit naturæ, cordis, vitæque suæ nefaria inquinamenta: adeo ut ad illam semet exigentes, cum peccati ulterius convinci, pro eodem humiliari, ac ejusdem odio inflammari possint; tum vero etiam ut perspicere possint evidentius quam plane necessarius eis Christus, quamque perfecta sit ejusdem obedientia. Verum ulterius etiam regenitis ea utilis esse possit, in quantum nempe corruptiones eorum peccata prohibendo coërcet, graviter autem interminando indicat tum quid vel eorum peccata commeruerint, tum etiam quas ea propter in hac vita afflictiones expectare possint, utcunque ab earum maledictione, quam lex minatur, liberentur. Quinetiam promissiones ejus demonstrant iis obedientia Deo quam accepta sit et approbata; quasque illa præstita benedictiones (licet non tanquam lege debitas ex operum fœdere) possint illi expectare. Adeo ut quod quis bonum præstet invitante lege, a malo autem abhorreat lege deterritus, nullo prorsus argumento sit, eum sub lege esse, non vero sub gratia constitutum.

Riferimenti biblici

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  • (374) "Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia" (Romani 6:14); ".... sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno» ... Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno ... Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 5 per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Galati 2:16; 3:13; 4:4-5); "...e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè" (Atti 13:39); "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1).
  • (375) "Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento ... Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio ... Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato" (Romani 7:12,22,25); "Frecce acute di un prode, con carboni di ginepro. Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar! Troppo io ho dimorato con chi detesta la pace" (Salmi 119:4‑6) "La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio" (1 Corinzi 7:19); "Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge" (Galati 5:14‑23).
  • (376) "Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare ... Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato" (Romani 7:7; 3:20).
  • (377) "Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio ... Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla" (Giacomo 1:23‑25); "...e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita ... Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato ... Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?" (Romani 7:9,14,24).
  • (378) "Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede" (Galati 3:24); "Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato ... Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo. Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio" (Romani 7:24-25; 7:3-4).
  • (379) "Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge" (Giacomo 2:11); "Ho trattenuto i miei piedi da ogni sentiero malvagio, per osservare la tua parola ... Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò detesto ogni doppiezza ... Per questo ritengo giusti tutti i tuoi precetti e odio ogni sentiero di menzogna" (Salmi 119:101,104,128).
  • (380) "Ora, dopo tutto quello che ci è accaduto a causa delle nostre azioni malvagie e delle nostre grandi colpe, poiché tu, nostro Dio, ci hai puniti meno severamente di quanto le nostre colpe avrebbero meritato, e hai conservato di noi un residuo come questo, dovremmo di nuovo violare i tuoi comandamenti e imparentarci con questi popoli abominevoli? La tua ira non s'infiammerebbe forse contro di noi fino a consumarci e a non lasciar più né residuo né superstite?" (Esdra 9:13-14); "Se i suoi figli abbandonano la mia legge e non camminano secondo i miei ordini, se violano i miei statuti e non osservano i miei comandamenti, io punirò il loro peccato con la verga e la loro colpa con percosse; ma non gli ritirerò la mia grazia e non verrò meno alla mia fedeltà. Non violerò il mio patto e non muterò quanto ho promesso" (Salmi 89:30‑34).
  • (381) "E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo" (2 Corinzi 6:16); "Onora tuo padre e tua madre (questo è il primo comandamento con promessa) affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra" (Efesini 6:2-3); "Ma gli umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace" (Salmi 37:11); "Beati i mansueti, perché erediteranno la terra" (Matteo 5:5); "Anche il tuo servo è da essi ammaestrato; v'è gran ricompensa a osservarli" (Salmi 19:11). Leggere Levitico 26:1-14.
  • (382) "...sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato" (Galati 2:16); "Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: "Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare"" (Luca 17:10).
  • (383)­ "Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia" (Romani 6:12-14); "Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili; ... perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro preghiere; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male»" (1 Pietro 3:8‑12); "Chi è l'uomo che desidera la vita e che brama lunghi giorni per poter gioire del bene? Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra da parole bugiarde. Allontànati dal male e fa' il bene; cerca la pace e adoperati per essa. Gli occhi del SIGNORE sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti al loro grido. Il volto del SIGNORE è contro quelli che fanno il male per cancellar dalla terra il loro ricordo" (Salmi 34:12‑16); "Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante" (Ebrei 12:28-29).

Commento

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I veri credenti non sono sotto la legge intesa come un patto basato sulle opere, per essere da essa giustificati o condannati. Tuttavia essa è loro molto utile come agli altri, perché come regola di vita li informa [insegna loro, li rende edotti] della volontà di Dio e del loro dovere, guidandoli ed impegnandoli a camminare [comportarsi] in modo conforme ad essa. Inoltre essa rivela le contaminazioni [inquinamento] peccaminose [gravi ed empie] della loro natura, cuore e vita, in modo che essi, esaminando sé stessi suo tramite [usandola per illuminare la loro coscienza], possano giungere ad un maggiore convincimento e ad un maggiore odio per il peccato, ad una maggiore umiliazione per averlo commesso e ad una consapevole­zza maggiore del loro bisogno di Cristo e della perfezione della sua obbedien­za. Inoltre la legge è utile ai rigenerati per contenere [tenere a freno] la propria natura corro­tta in quanto essa vieta il peccato. Le minacce della legge servono a mostrare loro ciò che i peccati meritano e le afflizioni che essi causano in questa vita anche a chi è stato liberato dalla maledizione e dal rigore della legge. Allo stesso modo le promesse della legge mostrano ai credenti quanto Dio approvi l'obbedienza, e quali benedizioni possano attendersi quando l'osser­vano. Queste benedizioni, comunque, non solo un diritto che consegue l'osservanza della Legge come un patto basato sulle opere. Se un uomo fa il bene e si ritira dal male soltanto perché la legge incoraggia il bene e scoraggia il male, ciò non vuol dire che egli sia sotto la legge e non sotto la gra­zia.