Confessione di fede di Westminster/cfw16/cfw16-7
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16:7 Le opere compiute da coloro che non sono rigenerati, benché possano essere per il loro contenuto [materia] cose che Dio comanda [conformi al precetto divino] e proficue [utili] sia per loro stessi che per gli altri (326), non procedendo da un cuore purificato dalla fede (327), e non essendo compiute, né in maniera giusta, secondo la Parola (328), né per un giusto fine, la gloria di Dio (329), sono perciò peccaminose e non possono piacere a Dio o far sì che l'uomo possa ricevere la grazia da Dio (330); e tuttavia il fatto di trascurarle è ancora più peccaminoso e dispiace ancora di più a Dio (331).
Testo originale
modificaInglese | Latino |
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VII. Works done by unregenerate men, although for the matter of them they may be things which God commands, and of good use both to themselves and others; yet because they proceed not from a heart purified by faith, nor are done in a right manner, according to the Word, nor to a right end, the glory of God; they are therefore sinful, and can not please God, or make a man meet to receive grace from God. And yet their neglect of them is more sinful and displeasing unto God. | VII. Opera nondum regenitorum, licet, quoad materiam præcepto divino conformia esse possint, sibique ipsis et aliis item utilia; cum tamen neque a corde profluant per fidem depurato, nec secundum verbum eo quo par est præstentur modo, sed neque ad finem debitum, Dei nempe gloriam, destinentur; sunt proinde peccata, nec Deo grata esse possunt, nec reddere quenquam valent idoneum ad gratiam a Deo recipiendum. Ejusmodi tamen operum neglectu, gravius quidem illi peccant Deumque offendunt vehementius. |
Riferimenti biblici
modifica- (326) "E il SIGNORE disse a Ieu: «Perché tu hai eseguito puntualmente ciò che è giusto ai miei occhi, e hai fatto alla casa di Acab tutto quello che desideravo, i tuoi figli siederanno sul trono d'Israele fino alla quarta generazione». Ma Ieu non si preoccupò di seguire con tutto il cuore la legge del SIGNORE, Dio d'Israele; non si allontanò dai peccati con i quali Geroboamo aveva fatto peccare Israele" (2 Re 10:30-31); "Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento ... «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio»" (1 Re 21:27,29); "Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per rivalità; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo. 16 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del vangelo ... Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunciato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora" (Filippesi 1:15-16,18).
- (327) "...ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto" (Genesi 4:5); "Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora ... Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano" (Ebrei 11:4,6).
- (328) "Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente" (1 Corinzi 13:3); "Quando venite a presentarvi davanti a me, chi vi ha chiesto di contaminare i miei cortili?" (Isaia 1:12).
- (329) "Quando dunque fai l'elemosina, non far sonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno ... Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno ... Quando digiunate, non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno" (Matteo 6:2,5,16).
- (330) "Ma ora, sii forte, Zorobabele!", dice il SIGNORE, "sii forte, Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote; sii forte, popolo tutto del paese!", dice il SIGNORE. "Mettetevi al lavoro! perché io sono con voi", dice il SIGNORE degli eserciti" (Aggeo 2:4); "Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni" (Tito 1:5); "«Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre assemblee solenni. Se mi offrite i vostri olocausti e le vostre offerte, io non le gradisco; e non tengo conto delle bestie grasse che mi offrite in sacrifici di riconoscenza" (Amos 5:21-22); "Il SIGNORE gli disse: «Chiamalo Izreel, perché tra poco io punirò la casa di Ieu per il sangue versato a Izreel e porrò fine al regno della casa d'Israele" (Osea 1:4); "Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia" (Romani 9:16); "Tutti quelli che sono con me ti salutano. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi!" (Tito 3:15).
- (331) "Allora Aggeo replicò: «"Lo stesso accade con questo popolo, con questa nazione davanti a me", dice il SIGNORE, "e con tutta l'opera delle loro mani; tutto quello che mi offrono qui è impuro" (Aggeo 2:14); "Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure" (Tito 1:15); "Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre assemblee solenni. Se mi offrite i vostri olocausti e le vostre offerte, io non le gradisco; e non tengo conto delle bestie grasse che mi offrite in sacrifici di riconoscenza" (Amos 5:21-22); "Il SIGNORE gli disse: «Chiamalo Izreel, perché tra poco io punirò la casa di Ieu per il sangue versato a Izreel e porrò fine al regno della casa d'Israele" (Osea 1:4); "Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia" (Romani 9:16); "...egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo" (Tito 3:5).
Commento
modificaLe opere compiute da persone non rigenerate [coloro che non sono rigenerati], possono certo essere in sé stesse conformi a ciò che Dio comanda e possono fare del bene sia ai loro autori che agli altri. Tuttavia, per il fatto che non procedono da un cuore purificato dalla fede e che non sono compiute nella maniera giusta, vale a dire secondo quanto afferma la Parola, né per il giusto fine, cioè la gloria di Dio, sono considerate quindi peccaminose e non possono piacere a Dio, né rendere l'uomo meritevole di ricevere la sua grazia. Trascurare per queste opere è però ancora più peccaminoso e fa ancora più dispiacere a Dio [lo offendono gravemente].