Confessione di fede di Westminster/cfw06/cfw06-6

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6:6 Ogni peccato, sia quello originale che attuale, essendo una violazione della giusta Legge di Dio e ad essa contrapposto (135), per sua stessa natura rende il peccatore colpevole (136), lo espone all'ira di Dio (137) ed alla maledizione della legge (138), come pure (lo rende) punibile di morte (139), insieme a tutte le miserie spirituali (140), temporali (141) ed eterne (142) (che questo comporta).

Testo originale

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Inglese Latino
VI. Every sin, both original and actual, being a transgression of the righteous law of God, and contrary thereunto, doth, in its own nature, bring guilt upon the sinner, whereby he is bound over to the wrath of God and curse of the law, and so made subject to death, with all miseries spiritual, temporal, and eternal. VI. Peccatum omne cum originale tum actuale, quum justæ Dei legis transgressio sit eique contraria, peccatori suapte natura reatum infert, quo ad iram Dei, ac maledictionem legis subeundam obligatur, adeoque redditur obnoxius morti simul et miseriis omnibus spiritualibus, temporalibus, ac æternis.

Riferimenti biblici

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  • (135) "Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il peccato è la violazione della legge" (1 Giovanni 3:4).
  • (136) "...essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda ... Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato .... Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio" (Romani 2:15; 3:9, 19).
  • (137) "...ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri" (Efesini 2:2-3).
  • (138) "Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica»" (Galati 3:10).
  • (139) "...perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23).
  • (140) "...con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore" (Efesini 4:18).
  • (141) ­"...perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta" (Romani 8:20); "Perché si rammarica la creatura vivente? L'uomo vive malgrado i suoi peccati!" (Lamentazioni 3:39).
  • (142) "Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!" (Matteo 25:41); "Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza" (2 Tessalonicesi 1:9).

Commento

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Ogni peccato, sia quello originale che attuale, essendo una violazione (trasgressione) della giusta Legge di Dio e ad essa contrapposto (contrario), per sua stessa natura rende il peccatore colpevole [gli comporta una colpa], lo espone all'ira di Dio ed alla maledizione della legge (alla maledizione che la Legge comporta), come pure (lo rende) punibile di morte, insieme a tutte le miserie spirituali, temporali ed eterne (che questo comporta).