Confessione di fede di Westminster/Introduzione/Contesto storico

Torna a: Confessione di fede di Westminster.

Il contesto storico immediato di questa Confessione di Fede risiede nelle tensioni fra Carlo I d'Inghilterra ed i suoi sudditi e che sorse in larga parte dall'insistenza di Carlo di imporre l'Anglicanesimo. In un'epoca in cui sembrava ovvio che lo Stato, interessandosi del benessere dei suoi cittadini, si dovesse interessare pure di affari religiosi, una tale presa di posizione comportò implicazioni politiche. I puritani erano della persuasione che il credo della Chiesa di Inghilterra dovesse essere riveduto tanto da far insegnare e predicare una religione pura secondo l'insegnamento delle Sacre Scritture. Gli scozzesi, convinti calvinisti resistevano a qualsiasi tentativo di rivedere il loro credo. Nel 1638 lo storico "Patto nazionale" lo affermava ed un'invasione scozzese nel nord dell'Inghilterra costrinse Carlo a convocare una seduta del Parlamento. Questo, però, esigeva concessioni troppo grandi che Carlo rifiutò. Questo suscitò lo scoppio, nel 1642 della guerra civile.

In questo contesto, come parte dei tentativi di riforma del Parlamento, fu convocata un'assemblea di teologi a Westminster per formulare un credo adatto per le chiese inglesi e scozzesi. Durante le riunioni di questa assemblea continuavano i disordini civili.

Dominato dai calvinisti puritani, con solo pochi delegati puritani "indipendentisti", l'assemblea includeva calvinisti scozzesi (dall'Inghilterra 121 teologi e 30 laici; dalla Scozia 4 teologi e 2 laici; alcuni fra i 35 delegati non riuscirono ad arrivarvi a causa dei disordini civili).

Incontrandosi per tre anni (1643-1646). i delegati non ebbero molte difficoltà per giungere ad un accordo sulla dottrina (2/3 della Confessione), ma i capitoli su Chiesa e Stato richiesero molto più tempo per essere stilati. Adottata in Inghilterra ed in Scozia come documento ufficiale normativo della Chiesa, questa confessione rimane centrale per la Chiesa di Scozia e per innumerevoli Chiese presbiteriane.

In Inghilterra, salito al potere Oliver Cromwell, venne fatto giustiziare il re Carlo (1649 e stabilito il Commonwealth. Appoggiandosi al potere dell'esercito, dove i puritani indipendentisti erano forti, egli concesse libertà religiosa a tutti i protestanti. Cromwell dovette conquistare la Scozia con la forza (gli scozzesi, sebbene calvinisti, appoggiavano la famiglia reale), ed in Irlanda il Cattolicesimo dovette passare temporaneamente alla clandestinità. il Commonwealth durò però solo un decennio. Carlo II d'Inghilterra diventò re (1660) e di nuovo la Chiesa anglicana tornò ad essere la Chiesa stabilita in Inghilterra. La Scozia conservò la sua chiesa presbiteriana stabilita.