Confessione di fede di Westminster/cfw17
17. La Perseveranza dei santi
modifica1.
modificaColoro che Dio ha accolto nel Suo Figlio diletto, efficacemente chiamati e santificati dal Suo Spirito, non possono né completamente né definitivamente decadere dallo stato di grazia, ma certamente perseverano in essa fino alla fine e conseguiranno salvezza eterna. Originale inglese e latino con riferimenti biblici)
2.
modificaQuesta perseveranza dei santi dipende non dal loro libero arbitrio, ma dall'immutabilità del decreto dell'elezione che sgorga dall'amore libero ed immutabile di Dio Padre. Essa si basa sull'efficacia dei meriti e dell'intercessione di Gesù Cristo, sulla permanenza in loro dello Spirito e del seme divino come pure sulla natura [stessa] del Patto di grazia. E' da tutto questo che emerge la sua certezza ed infallibilità. (Originale inglese e latino con riferimenti biblici)
3.
modificaCionondimento, a causa delle tentazioni di Satana e del mondo, del sopravvento [prevalenza] della corruzione che resta in loro e dalla negligenza dei mezzi della loro preservazione [salvaguardia], essi possono cadere in peccati gravi e continuare [a commetterli] per un certo tempo, incorrendo così nel dispiacere di Dio e rattristando il Suo Santo Spirito, giungendo in una certa misura a privarsi delle loro grazie e consolazioni; i loro cuori ne restano induriti e le loro coscienze ferite; sono di nocumento e di scandalo per altri ed attirano su di sé giudizi temporali. Originale inglese e latino con riferimenti biblici).
Articoli interpretativi ed attualizzazione
modificaPossono degli autentici credenti decadere completamente e definitivamente dallo stato di grazia? La perseveranza in stato di grazia dipende forse dalla nostra volontà ed impegno? Che dire quando un credente cade (anche ripetutamente) in peccati gravi danneggiando la propria condizione spirituale e magari altri credenti, scandalizzandoli; quando si rende nella chiesa di misure disciplinari e/o si allontana dalla comunità e persino dalla fede?
- 1. Vi sono persone che per un certo tempo possono professare fede in Gesù Cristo e manifestare apparenza esteriore di essere stati rigenerati, e che alla fine decadono da tale professione. (Ebrei 6:4-8; 2 Pietro 2:20-22).
- 2. Respingiamo la nozione che solo per il motivo che la cosa così appare ad occhio umano, veri credenti possano scadere dalla grazia ed essere eternamente perduti. (1 Giovanni 2:19).
- 3. La Chiesa non può discernere chi siano gli ipocriti fintanto che essi continuano a professare la vera religione e sembrano ubbidire alla Legge di Dio. (1 Samuele 16:17).
- 4. Respingiamo la nozione che la Chiesa sia in grado di giudicare il cuore umano. (Salmi 7:9; 75:7; Geremia 17:9-10).
- 5. Respingiamo l'accusa che la dottrina della perseveranza dei santi si opponga alla responsabilità del credente di perseguire la propria crescita nella santità.